Non siamo certo i primi – e auspichiamo di non essere gli ultimi – a cercare una partecipazione attiva da parte di chi lavora nell’università e nella ricerca nell’intento di promuovere esigenze di cambiamento e miglioramento del sistema, né di augurarci di riuscire a trovare interlocutori fra quanti gestiscono e governano i processi che stanno modificando la nostra università.
Forse la nostra particolarità è quella di presentare in maniera più pressante alla comunità scientifica un invito a riappropriarci della conoscenza su noi stessi, a usare i nostri strumenti conoscitivi per tentare di garantirci la possibilità di continuare a lavorare per la conoscenza.
Il nostro nome – che deriva dalla ricerca (fallita) di un acronimo per Piattaforma Collaborativa per la Ricerca sull’Università – può essere tradotto in “rete di agitazione”, ed è stato questo uno dei motivi per cui è stato scelto. L’altro è che può essere letto come UNiversity RESTart. Che è il nostro augurio a tutti noi.
Vive a Napoli e lavora al Dipartimento di Scienze Politiche dell’Università di Napoli “Federico II”. Studiosa dei processi e delle istituzioni culturali, da qualche anno si occupa di università.
PhD candidate in Humanities and Technologies presso l'Università Suor Orsola Benincasa di Napoli, si occupa di processi culturali, cultura algoritmica e studi organizzativi.
Ha conseguito, con lode, la laurea magistrale in Ingegneria Informatica presso l'Università di Napoli "Federico II", nel 2016. Vive e lavora in Francia dove, nel 2019, ha ottenuto il titolo di dottore di ricerca in Sistemi Automatici e Microelettronici presso l'Università di Montpellier. Dopo un periodo all'École Centrale de Lyon, attualmente, lavora come ricercatore post-doc all'Institut national de recherche en informatique et en automatique (Inria) di Rennes.
Si occupa di progettazione e sviluppo di siti web e ha acquisito certificazioni sia nel web design che nello sviluppo JavaScript. Vive e lavora in Germania dal 2013.